CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???

CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???
http://www.timpul.md/articol/cum-ne-pregatim-noi-de-referendum-14868.html

sabato 13 giugno 2009

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Moldavia verso le elezioni. euronews interivista la attivista Natalia Morari

Chiscinau, la capitale della Moldova.
In questa ex repubblica sovietica ai confini tra Romania e Ucraina le turbolenze politiche non sono cessate dal giorno dalle elezioni legislative dell’aprile scorso. Elezioni che il partito all’opposizione ritiene truccate.
Il Partito Comunista al Governo continua ad ignorare le proteste, ma ora che il candidato prescelto alle presidenziali non ha ottenuto la maggioranza in Parlamento, si preannunciano mesi politicamente caldi per il Paese che a fine estate dovrà andare nuovamente alle urne.
Nonostante l’approvazione delle elezioni da parte degli osservatori internazionali, la rabbia scatenata lo scorso aprile dai presunti brogli elettorali ha spinto migliaia di cittadini, la maggior parte giovani, a scendere in strada e protestare. Inizialmente pacifica, una manifestazione organizzata da attivisti di una O.n.g. è finita in scontri violenti e centinaia di persone sono state arrestate.
Tra i principali organizzatori c’era Natalia Morari, una giovane attivista moldava, che vanta nel suo curriculum un’esplusione dalla Russia di Putin per i suoi articoli di denuncia di presunti casi di corruzione.
euronews l’ha intervistata nella capitale moldava. Non piu’ in stato di arresto non può ancora lasciare il Paese con l’accusa di incitamento a di disordini di massa che ancora in corso.
Sebastian Saam, euronews: Natalia, grazie innanzitutto per il tuo tempo. Il Partito Comunista non ha ottenuto la maggioranza in parlamento. Credi sia merito del movimento di protesta che tu e altri attivisti avete avviato?
Natalia Morari: Non lo ritengo un successo del movimento, piuttosto del Paese intero. Il fatto che l’opposizione votasse per un candidato comunista era un test cui il paese doveva sottoporsi. Lo ha fatto e lo ha superato piuttosto bene.
euronews: Perché esattamente la protesta dei giovani moldavi contro il partito comunista e il Governo è cosi forte e diffusa?
Natalia Morari: Conosco davvero molte persone che aspettavano queste elezioni con la speranza che il partito d’opposizione vincesse. Persone che, in caso contrario, erano pronte a partire e lasciare il paese, i propri studi e le proprie attività. Persone che in caso di vittoria dei comunisti erano pronte a lasciare tutto per almeno i prossimi 4 anni. I brogli elettorali ci sono stati perché non abbiamo accesso all’informazione. Non si sa nulla sui candidati. Se vivessi fuori da Chisinau, anche solo 30 chilometri fuori dalla città, non potrei sapere nulla dell’opposizione da quanto si vede in Tv. Vedrei solo comunisti dalla mattina alla sera. L’opposizione sarebbe rappresentata come un gruppo di criminali o di fannulloni che che dormono in parlamento.
euronews: Le proteste sono cominciate in modo pacifico all’inizio, ma con il tempo hanno lasciato spazio alla violenza. ci sono stati anche dei morti. Hai mai dei rimorsi?
Natalia Morari: Si che li ho, certo. Come li ha chiunque abbia a cuore il futuro di questo Paese. E anche se non ci fossi stata non potrei non dispiacermi per quello che è accaduto. Tutta questa violenza è terribile e molto triste.
euronews: La Moldova è una terra abbastanza sconosciuta in Europa ed è stesso descritto come il paese più povero del continente. Quanto è grave la situazione per i giovani?
Natalia Morari: Tutti i giovani vogliono emigrare. Si abbiamo i nostri piccoli affari, abbiamo diverse cose, ma ci sono sempre troppi ma. Anche ipotizzando di cominciare a fare soldi nessuno crede davvero nella possibilità di continuare. Tutti si aspettano che arrivi qualcuno a ricattarti. O dividi il tuo business con loro o ti mettono in prigione. E quando dico “loro” parlo di qualcuno che è sempre collegato con le grandi famiglie che stanno al potere.
euronews: Anche tu hai lasciato la Moldova, nel 2002, Perchè?
Natalia Morari: La mia è la tipica storia di ogni ragazza moldava. Con il Partito Comunista al potere sapevo che per me non c’era futuro qui. Non avrei ottenuto nulla.
euronews: Tra il 2002 e il 2007 hai vissuto in Russia. Poi una brusca interruzione. Cosa è successo?
Natalia Morari: Stavo tornando da uno dei miei viaggi di lavoro e sono stata arrestata all’aeroporto. Mi hanno detto: spiacenti, non hai piu’ il diritto di vivere in Russia. Non puoi nemmeno passare il confine. Nessuna spiegazione. Si sono solo presentati come persone dei “servizi” senza specificare per quasi servizi lavorassero esattamente, hanno solo detto di avere un documento che arrivava direttamente dal dipartimento Centrale dell’ FSB, il dipartimento federale di Sicurezza.
Dopo aver scritto diversi articoli su casi di riciclaggio di denaro e su presunti casi di corruzione di ufficiali dell FSB Natalia è diventata persona non grata in Russia. Dopo cinque anni in Russia ora Natalia non ha nessun interesse a rientrare. Nemmeno se potesse farlo.
La Moldova è un paese bilingue dove si parla sia il rumeno che il russo, ma i legami culturali e linguistici piu’ stretti sono quelli con la Romania. Durante le proteste di aprile molti chiedevano apertamente la riunificazione con lo stato già membro dell’Unione Europea. E anche se sua madre parla perfettamente russo Natalia precisa che lei non si sente ne’ russa ne’ rumena.
euronews: Molti giovani hanno lasciato il paese in passato e molti lo faranno in futuro. Tu perché vuoi restare?
Natalia Morari: C‘è chi vuole vivere a Manhattan o diventare una star del cinema. Qualcuno vuole diventare, che so, n dottore. Io voglio cambiare le cose che mi stanno attorno. Ci sono persone cosi e io mi considero una di queste persone. Forse se si raggiunge una massa critica di persone che vorrebbero che quel paese diverso fosse proprio la Moldova, invce che un paese straniero, allora un cambiamento sarà possibile.
euronews: La Moldova è spesso considerato un Paese dimenticato anche se sta proprio ai confini dell’Unione Europea. Hai un messaggio per i politici dell’Unione?
Natalia Morari: A dire il vero mi rendo conto benissimo che risolvere i nostri problemi non è affare della UE. Perchè dovrebbero farlo? lo capisco, è normale. Ma noi continueremo sempre a cercare di entrare nell’Unione. Per cercare lavoro. E dopo tutto è nell’interesse europeo avere vicini normali. Le autorità europee non solo dovrebbero ascoltare gli ufficiali moldavi ma dovrebbero anche ascoltare membri delle ONG della società civile e dei media. Insomma gente che non sta necessariamente dalla parte di chi comanda.
euronews: E come si sta a Chisinau? è una città affascinante?
Natalia Morari: Dipende da noi stessi. Possiamo renderla una vera capitale europea. Io ci credo fermamente. Dateci solo 30 anni e avrete una città nuova sulla faccia della terra. Promesso…

http://it.euronews.net/2009/06/12/moldavia-verso-le-elezioni-euronews-interivista-la-attivista-natalia-morari/

venerdì 12 giugno 2009

Moldova. Sì dell'Alta Corte a scioglimento del parlamento e nuove elezioni .

12 Giugno 2009 In Moldova la Corte costituzionale ha dato oggi parere positivo alla richiesta del presidente, Vladimir Voronon, di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni politiche. I giudici hanno stabilito che vi sono le condizioni per lo scioglimento del parlamento, che in due tentativi non è riuscito a eleggere il nuovo presidente della repubblica.
"Il presidente - ha sancito la Corte - ha non solo il diritto ma l'obbligo di firmare il decreto sullo scioglimento del parlamento e la data di nuove elezioni".
In base alla legge le elezioni devono tenersi entro 45 giorni dallo scioglimento del parlamento. Molti osservatori prevedono che in Moldova si voterà il 2 agosto. Nel pomeriggio il parlamento si riunirà a Chisinau per la sua ultima seduta, mentre il decreto sul suo scioglimento e sulla data delle nuove elezioni verrà firmato dal presidente Voronin probabilmente lunedì.

http://www.loccidentale.it/articolo/moldova.+si+dell'alta+corte+a+scioglieme
nto+del+parlamento+e+nuove+elezioni.0073164

giovedì 4 giugno 2009

http://www.trilulilu.ro/TokioHotel1988/add3f23a6748d1
STEFAN CEL MARE.

http://www.trilulilu.ro/martti/f36682e01175d7

MOLDOVA MEA.
http://www.trilulilu.ro/BoomMoldova/5b6b9a3200b891
Crimele comuniştilor ies la iveală.
Chisinau.Pavel PaduraruCiudat, dar adevărat - vicespicherul Vladimir Ţurcan începe să deconspire planurile comuniste cu privire la organizarea omuciderilor şi torturilor în masă de după alegerile din 5 aprilie.
Fie că e vorba de o tactică strategică greşită, provocată de nemulţumirea tot mai evidentă a populaţiei faţă de samavolnicia clanului Voronin-Papuc, fie că acţiunile lui Ţurcan sunt consecinţe ale presupusului conflict intern din PCRM, declaraţiile sale de ultimă oră despre implicarea sa în arborarea, la 7 aprilie, a drapelului UE pe Parlament miros a crimă, a sânge nevinovat şi a puşcărie.
Se ştie că toţi infractorii mint, ca să se eschiveze de pedeapsă, dar niciunul nu poate persista în minciună. Minciunile comuniştilor însă nu mai şochează pe nimeni, deoarece e un fenomen natural că ei mint şi distrug, mint şi ucid. Totuşi, fiţi, vă rog, extrem de atenţi: Vladimir Ţurcan, general-maior de poliţie, aflându-se la 7 aprilie la Parlament, i-a crezut din inimă pe nişte tineri (unul dintre care era minor), că ar fi interesaţi să potolească zeci de mii de manifestanţi. Deşi i-a văzut atunci pentru prima dată în viaţă, după cum afirmă el, tinerii i-au plăcut aşa de tare lui Ţurcan, că el le-a permis să arboreze drapelul UE pe clădire... Cu experienţa pe care o are în dirijarea forţelor de ordine, Ţurcan a văzut că poliţia nu e în stare să liniştească masele şi de aceea le-a întins braţele „copiilor-salvatori"... Aşa ceva poate crede doar un prost - iertaţi, dar fiţi de acord că e o poveste pentru infantili. Nu, nu dl Ţurcan e prost, nici pe departe, dar mesajul său e dedicat proştilor. Solidar tradiţiilor inumane bolşevice, Ţurcan crede că alegătorii moldoveni sunt deja o masă de degradaţi mintal, care sunt utili societăţii doar în calitate de fabrică de voturi...
Să admitem că Ţurcan s-a lăsat dus de nas de nişte copii cu privire la steagul UE. Dar el zice mai departe că nu ştie nimic despre cei care au arborat drapelul României şi aici lucrurile se bat cap în cap, pentru că drapelele României şi cel al UE au fost înălţate la un interval de timp extrem de scurt. Realmente, e imposibil ca el, şef de poliţie şi înalt demnitar, să nu fi trimis pe cineva din serviciile secrete sau din poliţie ca să-i însoţească pe „stegari", ceea ce se vede şi din înregistrările video. Reiese că, după ce Mustaţă şi Galaţchi au arborat steagul UE, toată poliţia de pe clădire a fugit imediat, ca să nu-l vadă pe „duşmanul român care pregătea o lovitură de stat" şi care a înălţat steagul României. De ce şi unde a dispărut poliţia, şi cu ce viteză a fugit?
În ultimă instanţă, sute de tineri nevinovaţi au fost bătuţi, iar unii - omorâţi de poliţie, iar „stegarii" au rămas neatinşi şi liberi. Sergiu Mocanu, care într-adevăr a încercat să oprească mulţimea de la violenţe, stă până astăzi în puşcărie şi e supus unui tratament degradant. E clar pentru toată societatea că Gabi Stati, Aurel Marinescu şi Sergiu Mocanu sunt deţinuţi politici. În timp ce ei stau închişi, poliţiştii-ucigaşi habar nu au, iar Papuc le dă premii şi Voronin vorbeşte despre drepturile omului. „Voronin e criminal!", a strigat recent Mocanu, cu cătuşele pe mâini. Şi mie îmi pare că-i dau dreptate. Mai mult, se limpezeşte şi faptul că cele două clădiri au fost devastate de comunişti, în interesele lor personale. Până şi ministrul Baldovici a recunoscut că ei demult intenţionau să-şi asigure luxul în birourile de servicii. Şi aceasta în timp ce salariile scad, iar numărul şomerilor creşte. Aşadar, măştile adevăraţilor vandali, care au distrus cele două clădiri, au căzut. Priviţi-i, îngroziţi-vă, dar şi conştientizaţi că ororile lor nu mai pot continua.
De mici copii ne-au învăţat părinţii că nicio faptă nu rămâne fără răsplată, dar pentru aceasta trebuie să facem fiecare din noi câte ceva. Astăzi Voronin este o fiara rănită, care poate rupe capete fără jenă! Nu-i putem da iertare, omeneşte, fiindcă ea sare să ne sfâşie. Oricât de uriaşă ar fi, însă, o fiara poate să cadă, aflându-se la marginea prăpastiei. Pentru început ar fi suficient doar atât - fiecare cetăţean, care e conştient de crimele monstruoase ale comuniştilor, să ceară procurorilor tragerea la răspundere penală a lui Voronin, Reşetnicov şi Papuc. Dacă vom face-o împreună, ei nu vor putea să ne ucidă pe toţi, chiar şi în cazul în care ar miza la anticipate pe un electorat în exclusivitate trecut la cele veşnice. Şi ne rămâne, apoi, doar să votăm corect la următoarele alegeri.
Pavel Păduraru , Timpul
http://www.rgnpress.ro/Analize/Interviuri/Crimele-comunistilor-ies-la-iveala.html#Scene_1