CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???

CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???
http://www.timpul.md/articol/cum-ne-pregatim-noi-de-referendum-14868.html

martedì 7 aprile 2009










MOLDOVA CHISINAU REVOLUTION IN THIS MOMENT STUDENTS ARE FIGHTING IN THE STREETS
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Chisinau, 8 apr.
- La polizia anti-sommossa moldava ha ripreso nella notte il controllo del parlamento, preso d'assalto e occupato in precedenza da una folla di manifestanti che protestavano contro la vittoria dei comunisti nelle elezioni legislative.
La polizia ha arrestato una decina di manifestanti, secondo un giornalista dell'Afp presente sul posto.
(Apcom)

Moldova: accordo per nuovo scrutinio schede elettorali.

MOSCA - In Moldova leader del partito liberal-democratico all'opposizione, Vlad Filat, ha smentito il raggiungimento di un accordo con le autorità governative sulla cessazione dell'azione di protesta e il riconteggio dei voti dopo che la vittoria alle legislative di domenica è stata proclamata dai comunisti.
"Abbiamo presentato le nostre rivendicazioni alle autorità, senza tuttavia ricevere una risposta ufficiale", ha dichiarato Filat all'agenzia Interfax. "L'azione di protesta proseguirà finché non avremo una risposta ufficiale, ma invitiamo i nostri sostenitori a comportarsi in modo civile e a non farsi coinvolgere dalle provocazioni", ha aggiunto.Anche il segretario della commissione elettorale centrale Iuri Ciokan ha smentito la notizia che la stessa commissione avrebbe iniziato a ricontare le schede. Precedentemente una fonte della presidenza, citata dall'agenzia Ria Novosti, aveva detto che governo e opposizione si accordati per ripetere lo scrutinio delle schede elettorali, che nel voto di domenica hanno dato la vittoria al partito comunista al potere.Nel pomeriggio a Chisinau un incendio appiccato nella sede del parlamento, durante una violenta manifestazione contro la schiacciante vittoria proclamata dai comunisti alle legislative di domenica, avrebbe provocato un morto: secondo quanto riferisce l'agenzia Interfax una ragazza è morta asfissiata dall'ossido di carbonio sprigionato dalle fiamme. Non ci sono conferme.
http://www.swissinfo.ch/ita/rubriche/notizie_d_agenzia/mondo_brevi/Moldova_scontri_a_Chisinau_in_fiamme_edificio_parlamento.html?siteSect=143&sid=10549737&cKey=1239116482000&ty=ti&positionT=1


2009-04-07 21:51
Moldova: giovane morta in incendio.


Opposizione nega accordo per nuovo scrutinio.
(ANSA) - MOSCA, 17 APR
- Una ragazza moldava e' morta asfissiata dall'incendio appiccato nella sede del parlamento di Chisinau, in Moldavia. Lo dice l'agenzia Interfax. Intanto,il leader del partito liberal-democratico all'opposizione Filat ha smentito la notizia diffusa del raggiungimento di un accordo con le autorita' governative sulla cessazione dell'azione di protesta e il riconteggio dei voti dopo che la vittoria alle legislative di domenica e' stata proclamata dai comunisti.
Moldova, manifestanti anti-comunisti occupano il Parlamento: una vittima
Concesso il riconteggio dei voti, ma non c'è accordo.I liberal-democratici: «Andiamo avanti con la protesta»
CHISINAU - Caos a Chisinau, capitale della Moldova.
Migliaia di manifestanti - 10mila secondo la stampa russa - hanno preso d'assalto la sede del Parlamento per contestare la vittoria dei comunisti alle legislative di domenica.
Una ragazza moldava è morta asfissiata dall'ossido di carbonio sprigionato dall'incendio appiccato nell'edificio: la notizia arriva dall'agenzia Interfax, ma non c'è una conferma ufficiale.
RICONTEGGIO DEI VOTI - Dopo diverse ore le autorità hanno autorizzato un nuovo conteggio dei voti, ma il leader del partito liberal-democratico all'opposizione Vlad Filat ha smentito il raggiungimento di un accordo con il governo sulla cessazione dell'azione di protesta. «Abbiamo presentato le nostre rivendicazioni alle autorità, senza tuttavia ricevere una risposta ufficiale» ha detto Filat all'agenzia Interfax -. L'azione di protesta proseguirà finché non avremo una risposta ufficiale, ma invitiamo i nostri sostenitori a comportarsi in modo civile e a non farsi coinvolgere dalle provocazioni». Il segretario della commissione elettorale centrale Iuri Ciokan ha smentito che sia partito il riconteggio delle schede.
OCCUPATO IL PARLAMENTO - Ci sono stati scontri con la polizia e lanci di pietre, circa 30 persone - sia tra i manifestanti che tra i poliziotti - sono rimaste ferite, alcune ricoverate in ospedale. Gli anti-comunisti hanno letteralmente travolto il cordone degli agenti, che hanno risposto con idranti e gas lacrimogeni. Gli oppositori hanno avuto la meglio e alcuni sono entrati nel Parlamento gridando «abbasso il comunismo!»; hanno lanciato dalle finestre mobili e documenti e appiccato il fuoco in alcune stanze. L'incendio si è esteso ai primi due piani dell'edificio, che ne ha dieci in totale. I mezzi dei vigili del fuoco non riescono ad arrivare sul posto per spegnere le fiamme per il gran numero di persone presenti nelle zone circostanti. I manifestanti hanno completamente circondato gli edifici del parlamento e della presidenza e sono riusciti a issare la bandiera dell'Unione Europea. Lo slogan: «Vogliamo entrare in Europa, vogliamo unirci con la Romania». In Moldova sono stati bloccati i principali siti internet d'informazione e nel centro di Chisinau non funzionano i telefoni cellulari.
IL PRESIDENTE: «NON AVETE PROVE» - La tensione è salita dopo una manifestazione indetta dal partito liberal-democratico, che alle elezioni ha avuto il 12%. Il leader Vladimir Filat ha detto di essere pronto a tutto, «anche all’uso dei metodi forti», per ottenere l'annullamento del voto: i comunisti, arrivati al 50% (con 61 seggi sui 101 all'Assemblea nazionale), vengono accusati di brogli. Il nuovo Parlamento sceglierà entro l'8 giugno il successore dell'attuale presidente Vladimir Voronin che, essendo al secondo mandato, non potrà ricandidarsi. Voronin, che martedì sera farà un discorso a tutta la nazione, accusa l'opposizione di voler tentare un colpo di Stato e di voler destabilizzare il Paese: «Contestare i risulati elettorali è solo un pretesto - attacca -. Non ci sono ancora i risultati finali ufficiali. Per questo ci sembra strano che ci sia tanta fretta da parte di coloro che hanno scatenato un tale baccanale. Non vi è nessuna prova di possibili brogli elettorali e tutti sono a conoscenza delle valutazioni positive date dagli osservatori internazionali». Gli fa eco Mark Tkaciuk, uno dei leader del partito comunista al potere: «Gli eventi di oggi altro non sono che il tentativo di un colpo di Stato».
SOLANA: «MOLTO PREOCCUPATO» - Javier Solana, Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, ha rivolto un appello a tutte le parti per «fermare la violenza e la provocazione. La violenza contro edifici del governo è inaccettabile. Sono molto preoccupato per la situazione a Chisinau». Il segretario generale del Consiglio d’Europa Terry Davis ha messo in evidenza come, nonostante le carenze riscontrate dagli osservatori internazionali, il risultato del voto non è in discussione. «Non è accettabile e chiedo a tutti di dare prova di moderazione. Il Consiglio d’Europa e altri osservatori internazionali hanno notato numerose carenze che devono essere colmate prima delle prossime elezioni, ma che non mettono in discussione il risultato finale. Alcune persone possono non essere soddisfatti dall’esito del voto, ma accettare la sconfitta fa parte del processo democratico. Qualunque eventuale presunta irregolarità elettorale deve essere affrontata davanti a un tribunale e non per strada».
RUSSIA E ROMANIA - Anche la Russia ha espresso «preoccupazione» per la situazione in Moldova. Il vice ministro degli Esteri Grigori Karasin ha fatto notare che «praticamente tutti gli osservatori, sia quelli della Csi (Comunità di Stati indipendenti, ndr) che quelli della Ue e dell'Osce, hanno dato un giudizio abbastanza positivo» sulle elezioni. Più duro il commento dell portavoce dell'ambasciata russa a Chisinau, secondo cui i violenti scontri sono dovuti a provocatori che si sono mescolati a studenti e giovani indicendoli ad assaltare gli edifici governativi. Dalla Romania il ministero degli Esteri segue con attenzione ciò che accade a Chisinau ed esprime «preoccupazione per le informazioni riportate dai media, che fanno riferimento ad atti di violenza e alla mancanza di accesso del pubblico a informazioni attraverso i media». Bucarest ricorda gli ostacoli all'ingresso dei cittadini romeni in Moldova. «Il ministero degli Esteri esprimerà un punto di vista ufficiale dopo un'analisi completa di questi sviluppi e respingerà qualsiasi atteggiamento provocatorio contro la Romania».
OSCE: STANDARD RISPETTATI - Secondo l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) le elezioni legislative di domenica sono state nel complesso conformi agli standard internazionali, anche se «sono necessari miglioramenti per garantire un processo elettorale libero da interferenze amministrative e aumentare la fiducia della popolazione», si legge nel comunicato ufficiale della missione internazionale. Il voto si è svolto «in un ambiente pluralista, che offriva diverse alternative politiche e la giornata è stata ben organizzata e si è svolta tranquillamente e pacificamente». Il conteggio dei voti «è stato giudicato positivamente dagli osservatori nonostante alcune mancanze procedurali» e i media hanno garantito «ai concorrenti l’opportunità di comunicare i propri messaggi» anche se le emittenti statali «hanno reso confusa la distinzione tra la copertura degli obblighi dei rappresentanti del governo e la loro attività di campagna elettorale». L’Osce segnala però che la campagna elettorale «è stata segnata da frequenti accuse di intimidazioni agli elettori e ai candidati e denunce sull’abuso delle risorse statali». «Abbiamo notato dei reali miglioramenti rispetto al 2005» ha detto Marianne Mikko, capodelegazione del Parlamento europeo, sottolineando che «comunque devono essere fatti ulteriori sforzi».
MAGGIORANZA QUALIFICATA - I comunisti hanno ottenuto circa il 50% delle preferenze, quasi quattro punti in più rispetto alle consultazioni del 2005: con 61-62 deputati avrebbero la maggioranza qualificata di tre quinti necessaria per eleggere il prossimo presidente. Altri tre partiti filo-europei di opposizione hanno raccolto un ulteriore 34%, oltrepassando al soglia di sbarramento del 6%: i liberali (12,9%), i liberal-democratici (12,24%) e Nostra Moldavia (9,87%). L’affluenza ha sfiorato il 60%.
Moldova nel caos, scontri dopo le elezioni. Trenta feriti .

7 aprile 2009 - 19.07
CHISINAU - Alta tensione a Chisinau, capitale della Moldova. Circa diecimila manifestanti anticomunisti hanno preso l'assalto la sede del Parlamento dopo le elezioni di domenica vinte dal partito comunista con quasi il 50% delle preferenze.
I dimostranti hanno spaccato vetri e mobili. A quel punto si è reso necessario l'intervento della polizia. Vi sono stati degli scontri durante i quali sono rimaste ferite una trentina di persone. Alcune sono ricoverate in ospedale.
Dopo diverse ore le autorità hanno autorizzato un nuovo conteggio dei voti, ma il leader del partito liberal-democratico all'opposizione Vlad Filat ha smentito il raggiungimento di un accordo con il governo sulla cessazione dell'azione di protesta. Preoccupazioni da parte dell'Ue che, attraverso la voce di Javier Solana, ha espresso grande preoccupazione chiedendo che siano fermati gli scontri.
Moldova/ Comunisti: manifestazione è tentativo colpo di stato-rpt
di Apcom.
Presidente: obiettivo è destabilizzare Paese.
I comunisti moldavi, che hanno vinto le elezioni di domenica scorsa, hanno denunciato "un tentativo di colpo di stato" dopo la manifestazione dell'opposizione che contesta la loro vittoria elettorale e chiede nuove elezioni.E dopo l'assalto da parte dei manifestanti alla sede della presidenza e del governo. Secondo il presidente moldavo, Vladimir Voronin le proteste hanno l'obiettivo di destabilizzare il Paese: "Mettere in dubbio il risultato elettorale è solo un pretesto. Ho appena discusso la situazione con il segretario della Commissione elettorale centrale. Non ci sono ancora i risultati finali delle elezioni - ha spiegato il capo di stato -, non possiamo fare un'analisi finale. Quello che conta è evitare ulteriori destabilizzazioni" da parte di coloro che hanno organizzato queste manifestazioni così "avventate". Nessuno ha ancora chiesto il riconteggio dei voti per le legislative di domenica e "non ci sono prove su violazioni nel corso del voto. Tutti conoscono i giudizi positivi degli osservatori internazionali", ha sottolineato Voronin aggiungendo che nel pomeriggio parlerà alla nazione con un discorso in tv. Le manifestazioni di oggi hanno lasciato "più di trenta" feriti, secondo fonti ospedaliere, sia civili che agenti di polizia.L'agenzia russa Ria Novosti riferisce invece di "oltre 20 feriti", sempre da bilancio diffuso dall'ospedale locale. http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=694109
Moldova, due generazioni si scontrano per liberarsi dal comunismo.

Oggi gli studenti, i giovani e i partiti dell'opposizione della Repubblica di Moldova hanno assediato il palazzo del parlamento.I primi due piani dell'edificio sono stati dati alle fiamme, mentre una bandiera dell’Unione Europea veniva issata sul pennone e si contavano feriti e contusi tra dimostranti e forze di polizia.

Secondo una tv locale, una ragazza sarebbe morta asfissiata durante gli scontri anche se la notizia non è stata ancora confermata. I manifestanti protestano contro i presunti brogli elettorali che avrebbero caratterizzato le operazioni di voto di domenica scorsa.
Abbiamo raggiunto telefonicamente il senatore del Pdl, Luigi Compagna, che è appena tornato dalla Moldova dopo aver partecipato come delegato dell’OSCE al monitoraggio sulla regolarità delle operazioni di voto, insieme ad altri colleghi del parlamento italiano ed europeo. Ricordando che sarà la Commissione Elettorale Centrale a esprimere un giudizio definitivo sulle elezioni, il senatore Compagna conferma che i rappresentanti delle forze politiche dell’opposizione in Moldova avevano denunciato ai delegati OSCE gli “impressionanti episodi di intimidazione e prepotenza” subiti nei giorni immediatamente precedenti al voto (l'opposizione comprende i partiti liberali, la “Alleanza Moldova Nostra” e le forze che non hanno raggiunto il quorum).
Fino a quando gli osservatori OSCE sono rimasti nel Paese la situazione è rimasta tranquilla ma, dopo il risultato elettorale, sono iniziate le proteste sui presunti brogli. Compagna aggiunge che – dal suo osservatorio (ha partecipato al monitoraggio del voto in alcune zone di campagna del Paese) – “nei seggi non sono accaduti episodi particolarmente rilevanti”.
Il senatore prova anche a fornirci un’interpretazione più completa di quello che sta accadendo in queste ore nel Paese: “Uno degli slogan della protesta è stato ‘Togli i certificati elettorali ai nonni’ – un riferimento al vecchio elettorato cresciuto sotto il comunismo, che continua a rappresentare lo zoccolo duro del consenso del premier Voronin – per cui mi sembra che una delle cause scatenanti della protesta potrebbe essere proprio lo scarto generazionale”.
I giovani moldavi vogliono entrare in Europa e chiedono una politica estera meno neutrale e più libera dalle pressioni di Mosca. Oggi l’ambasciatore russo è intervenuto per dire che tra i giovani e gli studenti scesi in piazza ci sarebbero agenti provocatori che hanno spinto i dimostranti a prendere d’assalto il palazzo del governo. Anche Voronin ha parlato di tentativi di “destabilizzare” il governo moldavo, smentendo le voci che lo volevano pronto a lasciare il Paese. Secondo uno dei leader del partito comunista locale “Gli eventi di oggi non sono altro che il tentativo di un colpo di stato”.
L’alto rappresentate per la politica estera della UE, Javier Solana, è intervenuto per “fare appello a tutte le parti a fermare le provocazioni. La violenza contro edifici del governo è inaccettabile”. Ma l’opposizione fa sapere che le manifestazioni continueranno fino a quando non saranno indette nuove elezioni. E’ notizia delle ultime ore che governo e opposizione si starebbero accordando per ripetere lo scrutinio delle schede elettorali e fare chiarezza sul voto anche se il leader del partito liberal-democratico ha smentito questa possibilità.
Secondo Compagna: “Contare o ricontare i voti nelle urne dopo le elezioni di domenica scorsa è certo meno importante di chiarire gli episodi di intimidazione e discriminazione subiti dalla opposizione e denunciati sabato scorso alla Commissione Elettorale Centrale, alla presenza di tutti gli osservatori internazionali”.
I ragazzi in piazza bruciano le bandiere rosse e aspettano che Voronin, cresciuto nell’apparato sovietico, arricchitosi con la speculazione immobiliare dopo l’indipendenza del Paese nel ‘91, e al suo terzo mandato presidenziale (è al potere dal 2001), faccia finalmente un passo indietro. Il premier è riuscito a non essere travolto dalla fine del comunismo e a traghettare il Paese verso l'Europa. Ha fatto entrare la Moldova nel Consiglio d’Europa e nel progetto Partnership for Peace della Nato. Si è legato all’FMI, alla Banca Mondiale, all’OSCE e alle Nazioni Unite. Ma tutto questo non basta a far dimenticare il suo passato e quello della nomenclatura che lo circonda.

http://www.loccidentale.it/articolo/quello+in+moldova+è+uno+scontro+generazionale+per+liberarsi+dal+comunismo.0069316
http://www.youtube.com/watch?v=YhJENtG9KBw

http://www.youtube.com/watch?v=_-e11W7NGtE



Moldova/ Proteste anti-comunisti.Scontri e parlamento in fiamme.Presidente avrebbe accettato ricomputo voto di domenica scorsa.
Roma, 7 apr. (Apcom-Nuova Europa)
- Una 'rivoluzione' così veloce da non trovare il tempo di darsi un nome: in meno di una giornata l'opposizione moldava è scesa in piazza, si è scontrata con la polizia, ha preso d'assalto il parlamento, la presidenza, la sede del governo e avrebbe già ottenuto che si proceda a un nuovo conteggio dei voti delle legislative di domenica scorsa.Dopo la rivoluzione delle rose in Georgia, quella dei tulipani in Kirghizistan, quella arancione a Kiev, nell'ex spazio sovietico scoppia un'altra protesta, con diverse dinamiche, ma un tratto comune: la richiesta di cambiamento. "Ci vogliono rubare il futuro", continuava a ripetere alle tv russe Gennady Brega, giovane leader della piazza in fermento.Al centro del nuovo sisma, di intensità ancora tutta da verificare, le accuse di brogli nel voto che avrebbe dato al partito comunista la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento. Il partito Liberal-democratico e i Liberali, motori della marcia sui palazzi del potere, hanno cambiato i giochi in corsa.
Con due piani del Parlamento in fiamme, una donna morta per asfissia e molti poliziotti tra gli oltre 20 feriti negli scontri, Vladimir Voronin - presidente 'ancora' comunista, pur dichiarandosi filoeuropeo - ha concordato il nuovo computo delle schede.Tra l'altro l'Osce ha sostanzialmente promosso il voto di domenica e il Consiglio d'Europa oggi fa notare che "accettare la sconfitta fa parte del processo democratico". "Vogliamo essere liberi", "abbasso il comunismo", "Vogliamo un nuovo conteggio", gli slogan più gridati in piazza e scritti su striscioni scomparsi presto tra getti di idranti e colonne di fumo. Ma anche "siamo romeni", a ricordare che la Moldova fino al 1940 faceva parte della Romania, oggi Paese miraggio per molti giovani della repubblica ex sovietica, più che radice nazionale veramente sentita.Quando la polizia e i 500 agenti antisommossa hanno cercato di bloccare l'avanzata verso la sede della presidenza, la folla ha cominciato a lanciare sassi e sono scoppiati scontri piuttosto violenti. Fonti ospedaliere hanno detto che i feriti sono "oltre 20", altre fonti hanno parlato di "più di trenta". Comunque il caos, che il presidente Voronin - giunto al termine del secondo e ultimo mandato, con il pensiero volto ora alla poltrona di capo del parlamento - ha definito "tentativo di destabilizzazione". I comunisti hanno gridato al "tentativo di golpe".
Voronin, noto equilibrista e politico molto navigato, ha annunciato un accordo per il nuovo computo delle schede. L'opposizione ha fatto poi sapere che "non è stato raggiunto alcun accordo". La posta politica in gioco è alta. Ieri il Comitato elettorale centrale di Chisinau ha annunciato che il Partito comunista, con l'86% delle schede scrutinate, aveva superato il 50% dei voti.I tre partiti pro-europei - Liberali, Liberal-Democratici e Nostra Moldova - tutti assieme avrebbero raccolto circa il 34% dei consensi. Un risultato che, una volta ufficializzato, avrebbe dato 61 seggi in parlamento su 101 seggi, quindi la possibilità di eleggere il nuovo presidente senza consultare nessuno. Ieri sera un 'ritocchino' al ribasso (49,9% ai comunisti) non ha placato i sospetti e la crescente ira dell'opposizione, che ha indetto per oggi la manifestazione per chiedere l'annullamento del voto. L'opposizione filoeuropea non vuole lasciare il Paese nelle mani di Voronin, al potere da otto anni, grande manovratore che ha prima dichiarato l'eterno regno del socialismo poi ha deciso di guardare verso l'Ue, senza convincere troppo. Non ha convinto certo la folla scesa in piazza oggi, in gran parte giovani che sognano un futuro in Europa, ma sanno che a fare i giochi elettorali ancora oggi sono l'esercito della pubblica amministrazione, gli elettori più anziani e nostalgici dell'Urss.
Oltre ai votanti convogliati dalla diffusissima corruzione.Voronin - o il suo successore, da eleggere entro l'8 giugno - è atteso tra l'altro al vertice europeo di Praga che a inizio maggio vedrà il battesimo ufficiale del Partenariato per l'Est. La nuova iniziativa di cooperazione Ue con Ucraina, Georgia, Bielorussia, Armenia, Azerbaigian e Moldova è importante per Chisinau come ponte verso l'Occidente. Ma d'altronde la Moldova è legata a doppio filo a Mosca, non tanto per l'ideologia, che nelle mani di Voronin vira spesso e volentieri, quanto per la totale dipendenza dal gas russo e dagli umori del governo moscovita. Oltre all'aumento delle tariffe del metano, l'embargo sulle esportazioni di vino moldavo nel 2006 ha definitivamente messo in ginocchio la Moldova, che ora vive di rimesse degli emigrati (36% del Pil) e di aiuti internazionali, Ue in prima fila. Insomma, la crescita dell'inizio del decennio 'liberista' (al massimo nel 2005: Pil + 7,5%), malgrado anche i comunisti abbiano varato alcune riforme stabilizzanti, è un ricordo lontano. E' sempre viva, invece, la ferita della guerra civile del 1992 in Transdnistria, la prima delle guerre postsovietiche: 1.400 morti almeno negli scontri tra truppe separatiste ed esercito moldavo. Prima che intervenissero i russi a imporre una tregua e vegliare sulla proclamazione di indipendenza della regione.
di Apcom
В Молдавии началась революция, еще не определившаяся со своим цветом.

Дубль митинга, состоявшегося в Кишиневе накануне, перерос в погромы и беспорядки. Здание парламента, где до сих пор бушует пожар, отдано на откуп мародерам.
Взята штурмом резиденция президента Воронина. Оппозиционеры бьют окна, разбирают бордюры тротуаров, громят светофоры и витрины магазинов с криками «Долой коммунистов».
Есть раненые и погибшие. Президент Воронин пошел на компромисс с оппозицией, хотя ситуацию она давно не контролирует. Газета ВЗГЛЯД ведет онлайн-трансляцию происходящего.
http://www.vz.ru/politics/2009/4/7/273491.html


Moldova, anticomunisti assaltano il parlamento: presi uffici presidenziali.

Chisinau - Sono "più di trenta" i feriti nei disordini di Chisinau.
Una manifestazione dell’opposizione è sfociata in scontri con la polizia. Secondo fonti ospedaliere, tra i feriti vi sono sia civili che agenti di polizia. L’agenzia russa Ria Novosti riferisce invece di "oltre 20 feriti", sempre da bilancio diffuso dall’ospedale locale. I manifestanti - che chiedono l’annullamento del voto di domenica scorsa, quindi della vittoria del partito comunista - hanno intanto fatto irruzione nei palazzi della presidenza e del governo: presi gli uffici presidenziali.Palazzi in fiamme I manifestanti antigovernativi hanno dato fuoco all’edificio dell’amministrazione presidenziale.
Come ha riferito l’agenza Itar-Tass, citando testimoni oculari, i dimostranti hanno mandato in frantumi i vetri di tutte le finestre dei primi tre piani dell’edifcio. Nel centro di Chisinau restano decine di migliaia di manifestanti, che contestano i risultati dele elezioni di domenica, vinte con largo margine del partito comunista al potere, e chiedono a gran voce le dimissioni del presidente, Vladimir Voronin. L’opposizione ha fatto sapere di voler continuare a manifestare fino a quando non vi sarano nuove elezioni.Gli anticomunisti in piazza L'imponente manifestazione degli anticomunisti è nata per protestare contro la vittoria della sinistra alle elezioni di domenica scorsa. Migliaia di dimostranti, denunciando brogli, hanno assaltato il parlamento a Chisinau, sono entrati dentro l’edificio e hanno iniziato a spaccare vetri, gettare in aria i documenti e i mobili dalle finestre. La polizia è intervenuta scontrandosi con i manifestanti. Una dozzina di persone sono rimaste ferite. Il partito comunista moldavo (Pcm) è risultato vincitore nelle elezioni legislative con quasi il 50% delle preferenze e quindi l’assoluta maggioranza in parlamento. Il nuovo parlamento dovrà scegliere entro il prossimo 8 giugno il successore dell’attuale presidente Vladimir Veronin che, al suo secondo mandato non potrà più ricandidarsi.Riunione del governo Il presidente della Moldova, Voronin, non ha lasciato il paese e attualmente presiede una riunione di emergenza del governo a Chisinau, dove proseguono le manifestazini e i disordini. "Nella riunione del governo si esamina la situazione a Chisinau" ha detto l’ufficio stampa della presidenza. I manifestanti hanno issato la bandiera dell’Unione europa sul pennone del palazzo presidenziale, alto dieci piani. "Vogliamo entrare in Europa, vogliamo unirci con la Romania" scandiscono i dimostranti.L'Ue: "Molto preoccupati" Il capo della diplomazia europea, Javier Solana, si è detto "molto inquieto" per le violenze scoppiate a Chisinau. Solana chiede la fine dei disordini e il ripristino della calma nella capitale della repubblica ex sovietica.
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=342176
www.youtube.com/watch?v=YhJENtG9KBwhttp://www.youtube.com/watch?v=_-e11W7NGtE

Moldova: scontri a Chisinau, feriti.

Manifestazione contro vittoria comunisti in elezioni.

2009-04-07 14:45(ANSA) - ROMA, 7 APR
- A Chisinau capitale della Moldova migliaia di dimostranti hanno contestato i risultati delle elezioni di domenica vinte dal partito comunista. I manifestanti hanno dato fuoco all'edificio dell'amministrazione presidenziale, precedentemente avevano bruciato bandiere rosse, scandito slogan anticomunisti e assaltato anche il Parlamento. Hanno anche fatto sapere di voler continuare a manifestare fino a quando non vi sarrano nuove elezioni. Una trentina i feriti negli scontri con la polizia.CHISINAU - Manifestanti anticomunisti hanno preso d'assalto il Parlamento della Moldova a Chisinau: una trentina di persone tra poliziotti e manifestanti sono rimasti feriti nei tafferugli. Gli scontri sono avvenuti dopo due giorni di proteste per i presunti brogli alle elezioni di domenica, che hanno visto la vittoria del Partito comunista moldavo con circa il 50% dei voti e 61 seggi sui 101 all'Assemblea nazionale. Il nuovo Parlamento dovrà scegliere entro il prossimo 8 giugno il successore dell'attuale presidente, Vladimir Voronin, che, al suo secondo mandato, non potrà più ricandidarsi.«ABBASSO IL COMUNISMO!» - Alcuni dei circa 10 mila manifestanti sono penetrati nel Parlamento al grido di «abbasso il comunismo!» e si sono abbandonati ad atti di violenza e vandalismo gettando dalle finestre mobili e documenti e appiccando il fuoco in alcune stanze. La polizia, che ha utilizzato idranti e gas lacrimogeni, non è riuscita a fermare la protesta indetta dal Partito liberal-democratico, che alle elezioni ha ottenuto il 12%. Il leader del partito, Vladimir Filat, ha dichiarato di essere pronto a tutto, «anche all’uso dei metodi forti», per ottenere l’annullamento del voto. Voronin ha presieduto una riunione di emergenza del governo moldavo per fare il punto della situazione.
Martedì 07 aprile 2009 15.26

Moldova/ Consiglio d'Europa: risultato voto non è... -2-

Osce: fare il possibile per far tornare situazione alla normalità.
Bruxelles, 7 apr. (Apcom-Nuova Europa) - Il capo della missione Osce in Moldova, l'ambasciatore Philip Remler, ha condannato l'esplosione di violenza nella capitale moldava in seguito alle elezioni parlamentari di domenica e ha chiesto a tutte le parti politiche di fare il possibile per far tornare la situazione alla normalità.
"La violenza non è compatibile con i valori democratici", ha spiegato Remler in una nota, aggiungendo: "Esortiamo tutti con forza a trattenersi da qualunque azione violenza, che condanniamo senza riserve. Chiediamo a tutte le autorità e a tutte le forze politiche di dar prova di moderazione e esortiamo anche tutti gli altri a mostrare anch'essi moderazione".
Le elezioni parlamentari di domenica sono state osservate da una missione congiunta dell'ufficio dell'Osce per le istituzioni democratiche e per i diritti umani, Odihr, dall'Assemblea parlamentare dell'Osce, dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa e dal Parlamento europeo.
http://notizie.virgilio.it/notizie/esteri/2009/04_aprile/07/moldova_consiglio_d_europa_risultato_voto_non_e_-2-,18688028.html
Caos Moldova, donna muore soffocata.

Durante incendio appiccato a Parlamento.
Una donna è morta asfissiata dall'ossido di carbonio sprigionato dall'incendio appiccato nella sede del parlamento durante una violenta manifestazione. I dimostranti protestano per la vittoria proclamata dai comunisti alle legislative di domenica, ritenute irregolari. Il leader dell'opposizione, intanto, ha smentito l'accordo con le autorità sulla cessazione dell'azione di protesta e il riconteggio dei voti.

ZI NEBUNĂ LA CHIŞINĂU

Marţi, 07 Aprilie 2009
Rezultatele alegerilor legislative care au avut loc duminică, în Republica Moldova, au inflamat spiritele în tabăra anticomunistă. Contestatarii lui Voronin s-au adunat în Piaţa Marii Adunări Naţionale şi au asediat sediile celor mai importante instituţii. Protestul a degenerat într-o adevărată revoluţie, bilanţul răniţilor depăşind numărul 30.
Vă prezentăm filmul unei zile halucinante.
20:00. Reprezentantul Republicii Moldova la Bucureşti a fost rechemat la Chişinău.
19:16. O femeie a murit în clădirea Parlamentului, anunţă televiziunea naţională din Republica Moldova. Potrivit sursei citate, victima a inhalat oxid de carbon, fapt ce a dus la decesul imediat. Această informaţie nu a fost încă confirmată de autorităţi.
18:27. Negocierile dintre preşedintele moldovean şi liderii opoziţiei au eşuat.
18:13. Manifestanţii au ocupat Parlamentul şi se îndreaptă spre Televiziunea Naţională."Clădirea Parlamentului a fost ocupată de protestatari, iar sediul Preşedinţiei a fost devastat. Au fost sparte geamurile şi a fost distrus mobilierul. Până în prezent, există 40 de răniţi, atât din rândul civililor, cât şi din rândul forţelor de ordine", a declarat vicepreşedintele Organizaţiei de Tineret a Alianţei Moldova Noastră (OTAMN), Constantin Uzdriş, citat de Mediafax.
18:00. Voronin i-a invitat la negocieri pe reprezentanţii a trei partide de opoziţie din Republica Moldova.
17:26. Presa din Rusia a ţinut să menţioneze că prezenţa lui Voronin la şedinţa de urgenţă din Guvern şi în cadrul transmisiei televizate confirmă faptul că acesta nu a părăsit Chişinăul. Agenţia de presă rusească newsru.com. mai precizează că cel puţin o persoană ar fi decedat, însă nu există confirmare pentru această informaţie.
17:18. Vladimir Voronin: "Un patriot nu poate face asemenea acte de vandalism. Cei care participă la aceste proteste vor vărsare de sânge". El a anunţat că acţiunea de astăzi este una "bine plămădită, bine gândită şi se vede că este şi bine plătită", şi ar fi fost anunţată cu o lună înaintea alegerilor.
17:17. Partidul Comuniştilor, aflat la putere în Republica Moldova, a denunţat, astăzi, o "tentativă de lovitură de stat", după ce simpatizanţii opoziţiei au contestat rezultatul alegerilor duminică şi au declanşat proteste violente la Chişinău, informează AFP.
17:15. Directorul Spitalui de Urgenţă din Chişinău, medicul Iuri Bazliuc, a declarat că aproximativ 30 de persoane, poliţişti şi protestatari au fost răniţi şi transportaţi la spital.
17:10. Uniunea Europeană, prin vocea şefului diplomaţiei Javier Solana, s-a declarat îngrijorată pentru situaţia de la Chişinău şi a făcut apel "ca partidele să nu cedeze în faţa violenţelor şi a provocărilor".
16:55. Agenţia de presă Basa Press a anunţat că în rândul protestatarilor au fost văzuţi membri ai unor "autorităţi criminale". Jurnaliştii moldoveni mai afirmă că aceste organizaţii s-ar număra printre organizatorii protestelor violente, în urma cărora peste 50 de persoane au fost internate, iar alte 200 au solicitat asistenţă ambulanţelor.
16:49. Opoziţia din Republica Moldova solicită continuarea manifestaţiilor până la organizarea de noi alegeri legislative, a declarat primarul Chişinăului, Dorin Chirtoacă, citat de AFP. "Am sesizat organizaţiile internaţionale, cerându-le să nu recunoască rezultatele alegerilor", a declarat Chirtoacă, unul dinrtre liderii opoziţiei. "Manifestaţiile vor continua până când va fi fixată data unor noi alegeri", a continuat el.
16:40. Presa locală anunţă că armata a deschis focul împotriva protestatarilor din Chişinău. Pentru moment, informaţia nu a fost confirmată.
16:19. Ministerul de Interne al Republicii Moldova a transmis un comunicat de presă prin care reiterează că ministerul "va întreprinde toate acţiunile necesare, în conformitate cu legislaţia în vigoare, pentru asigurarea ordinii publice şi drepturilor fundamentale ale cetăţenilor".
"Acţiunea de protest de la Chişinău este o tentativă de lovitură portocalie în Moldova şi este susţinută de cercuri radicale naţionaliste din România", a comentat directorul Institutului pentru Studii Politice, Serghei Markov, citat de Interfax.
16:11. MAE român anunţă că urmăreşte cu atenţie situaţia din Republica Moldova. "MAE va respinge orice atitudine provocatoare la adresa României exprimată în acest context", se arată într-un comunicat al ministerului.
Protest de solidaritate la Bucureşti
"Grupul de acţiune Noii Golani va organiza împreună cu studenţii basarabeni din Bucureşti, azi, la ora 20.00, în Piaţa Universităţii (la km.0) al Libertăţii şi Democraţiei o manifestaţie de solidaritate cu membrii şi fraţii noştri din Chişinău(...)" Proteste şi solidaritate, prin mess şi SMS Câteva zeci de studenţi basarabeni din Iaşi se află în zona neutră de la Vama Sculeni, unde sunt păziţi de vameşii moldoveni, care nu le-au permis accesul în Republica Moldova. Alte câteva zeci de studenţi basarabeni s-au adunat în faţa Palatului Culturii, din Iaşi, pentru a protesta faţă de situaţia de la Chişinău.
16:05. Peste 50 de studenţi basarabeni din Iaşi au închiriat un autocar şi au plecat spre Vama Sculeni, unde alţi 20 de tineri nu au fost primiţi în Republica Moldova de vameşii basarabeni.
”Nu mai ştim nimic de studenţii basarabeni ieşiţi din ţară la ora
13.30. Ştim doar că până la ora 15.00, vameşii moldoveni nu au permis intrarea în Republica Moldova unui număr de 9 cetăţeni români, care ei s-au întors în ţară. Vameşii moldoveni le-au dat explicaţii de genul ”Vama este închisă astăzi, veniţi mâine, astea sunt ordinele, ne pare rău„”, declară Gheorghe Pandelea, şeful interimar al Inspectoratului Judeţean al Poliţiei de Frontieră Iaşi. (Maria Craus)
15:07. 40 de studenţi basarabeni din Iaşi protestează la Vama Sculeni împotriva vameşilor moldoveni care nu le-au permis să intre în Republica
14:25. Potrivit manifestanţilor, o tânără ar fi fost ucisă de forţele de ordine. Autorităţile infirmă orice informaţie despre eventuale victime sau arestări.
Uşa clădirii Preşedinţiei a fost smulsă, iar în interior au fost aruncate obiecte inflamabile. Unii tineri au scos dinăuntru mobilă pe care au incendiat-o în stradă.
14:15. Protestatarii au spart geamurile şi au pătruns în incinta clădirii Parlamentului, vandalizând etajul întâi. Totodată, manifestanţii distrug zona din preajma instituţiei prezidenţiale.
14:12. Protestatarii sunt nemulţumiţi de faptul că telefoanele mobile nu mai funcţionează.
În plus, potrivit Deutsche Welle, site-urile de Internet ale posturilor private de televiziune nu mai funcţionează aproape deloc.
Poliţia foloseşte gaze lacrimogene pentru a încerca să-i oprească pe protestatari, în timp ce zeci dintre aceştia sunt răniţi.
13:30. În urma manifestaţiilor, 30 de persoane, atât civili, cât şi poliţişti, au fost răniţi.
Potrivit Jurnalului de Chişinău, tinerii continuă să arunce cu ouă şi cu sticle goale, iar poliţiştii, bine echipaţi cu scuturi şi bastoane, au primit ordine să aplice, în continuare, forţa.
13:17. Primarul Chişinăului: Alegerile au fost fraudate
Dorin Chirtoacă, edilul capitalei Republicii Moldova, a declarat, într-o intervenţie telefonică la RTV, că "protestele sunt justificate, pentru că oamenii nu ar vota în număr atât de mare cu reprezentanţii comuniştilor".
"Vorbim despre un regim totalitar comunist care îşi are rădăcina în regimul sovietic. Sunt oameni care nu ştiu ce înseamnă lege şi democraţie. Vor încerca să-i discrediteze pe aceşti oameni care protestează paşnic", a subliniat Dorin Chirtoacă.
ASEARĂ. "Jos comunismul"
Aseară, zece mii de oameni au ieşit în stradă şi au acuzat autorităţile că au falsificat rezultatele alegerilor.
Jos comunismul!”, „Jos cenzura!”, „Libertate!”, au fost câteva dintre scandările manifestanţilor. Ei au adus pancarte cu texte precum „Trezeşte-te patrie!” sau „Vot fraudat”.
Liderii partidelor de opoziţie au venit şi ei la protest, la care au participat în special tineri.
"Zi de doliu" pentru Moldova
Aproximativ două sute de tineri au purtat panglici negre la braţ şi au aprins lumânări, în semn de "doliu pentru viitorul Republicii Moldova”, potrivit PRO TV Chişinău.
"Am fost în faţa Parlamentului, Guvernului şi acum ne ducem spre primărie. Nu se poate ca atâtea persoane să fi votat cu comuniştii", au declarat protestatarii.
"Nu suntem organizaţi de partide, noi suntem doar spiritul tinerilor care nu mai pot răbda", au mai spus ei.
În timpul marşului, tinerilor li s-au alăturat şi alte persoane. "Am venit să-i susţin pe tineri, să-i dăm jos, să facem ordine", a declarat un participant.
În faţa Arcului de Triumf s-a intonat imnul României, iar oamenii s-au adunat în faţa monumentului lui Ştefan cel Mare. În ediţia de mâine a Evenimentul zilei veţi putea gasi analiza completă a evenimentelor de la Chişinău, precum şi reportaje de la faţa locului.
CITIŢI ŞI:

REVOLUŢIE LA CHIŞINĂU

Marţi, 07 Aprilie 2009
Protestul din capitala Republicii Moldova s-a transformat într-o adevărată revoltă împotriva comuniştilor, câştigători în alegerile legislative.
Cei aproximativ 30.000 de manifestanţi adunaţi în Piaţa Marii Adunări Naţionale scandează lozinci anticomuniste şi împotriva lui Vladimir Voronin. Preşedintele moldovean a intervenit astăzi cu o declaraţie prin care a indicat că "un patriot nu poate face asemenea acte de vandalism. Cei care participă la aceste proteste vor vărsare de sânge".
El a apreciat că acţiunea de astăzi este una "bine plămădită, bine gândită şi se vede că este şi bine plătită", şi ar fi fost anunţată cu o lună înaintea alegerilor.Un mort în urma manifestaţiei de la ChişinăuO femeie a murit în clădirea Parlamentului, anunţă televiziunea naţională din Republica Moldova, citată de AFP. Potrivit aceleiaşi surse, victima a inhalat oxid de carbon, fapt ce a dus la decesul imediat. Această informaţie nu a fost încă confirmată de autorităţi.Asalt la ParlamentGrupuri de manifestanţi au asaltat clădirea Parlamentului, incendiind parterul şi primul etaj. Uşa clădirii Preşedinţiei a fost smulsă, iar în interior au fost aruncate obiecte inflamabile. Un drapel al României şi unul al Uniunii Europene au fost arborate pe sediul Preşedinţiei moldovene, înlocuind drapelul Republicii Moldova. Potrivit manifestanţilor, o tânără ar fi fost ucisă de forţele de ordine. Autorităţile infirmă orice informaţie despre eventuale victime sau arestări.Uşa clădirii Preşedinţiei a fost smulsă, iar în interior au fost aruncate obiecte inflamabile. Unii tineri au scos dinăuntru mobilă
pe care au incendiat-o în stradă.
VEZI FILMUL REVOLUŢIEI DE LA CHIŞINĂU
Potrivit AFP, până la 50 de persoane, atât civili, cât şi poliţişti, au fost rănite. Tensiunea în rândul manifestanţilor a crescut după ce autorităţile au stropit protestatarii cu dejecţii din WC-uri, colectate în cisterne.
Reţelele de telefonie mobilă şi site-urile din Republica Moldova nu mai funcţionează.
Partidul Comuniştilor, aflat la putere în Republica Moldova, a denunţat, astăzi, o "tentativă de lovitură de stat"
Uniunea Europeană, prin vocea şefului diplomaţiei Javier Solana, s-a declarat îngrijorată pentru situaţia de la Chişinău şi a făcut apel "ca partidele să nu cedeze în faţa violenţelor şi a provocărilor".
Opoziţia din Republica Moldova solicită continuarea manifestaţiilor până la organizarea de noi alegeri legislative, a declarat primarul Chişinăului, Dorin Chirtoacă, citat de AFP. "Am sesizat organizaţiile internaţionale, cerându-le să nu recunoască rezultatele alegerilor", a declarat Chirtoacă, unul dinrtre liderii opoziţiei. "Manifestaţiile vor continua până când va fi fixată data unor noi alegeri", a continuat el.
Ministerul de Interne al Republicii Moldova a transmis un comunicat de presă prin care reiterează că ministerul "va întreprinde toate acţiunile necesare, în conformitate cu legislaţia în vigoare, pentru asigurarea ordinii publice şi drepturilor fundamentale ale cetăţenilor".
"Acţiunea de protest de la Chişinău este o tentativă de lovitură portocalie în Moldova şi este susţinută de cercuri radicale naţionaliste din România", a comentat directorul Institutului pentru Studii Politice, Serghei Markov, citat de Interfax.
Invitaţiile pentru organizarea unor acţiuni spontane de protest circulă în principalele oraşe din România în care există o comunitate semnificativă de ceteţeni moldoveni.
Protest de solidaritate la Bucureşti
"Grupul de acţiune Noii Golani va organiza împreună cu studenţii basarabeni din Bucureşti, azi, la ora 20.00, în Piaţa Universităţii (la km.0) al Libertăţii şi Democraţiei o manifestaţie de solidaritate cu membrii şi fraţii noştri din Chişinău(...)"Peste 50 de studenţi basarabeni din Iaşi au închiriat un autocar şi au plecat spre Vama Sculeni, unde alţi 20 de tineri nu au fost primiţi în Republica Moldova de vameşii basarabeni. Primarul Chişinăului: Alegerile au fost fraudate Dorin Chirtoacă, edilul capitalei Republicii Moldova, a declarat, într-o intervenţie telefonică la RTV, că "protestele sunt justificate, pentru că oamenii nu ar vota în număr atât de mare cu reprezentanţii comuniştilor". România susţine integrarea europeană a Republicii MoldovaStatul român susţine în continuare procesul de integrare europeană a Republicii Moldova, dar problemele de politică internă ţin de suveranitatea statului moldovean, a declarat premierul premierul Emil Boc.
"Dorinţa noastră de a susţine dimensiunea europeană a Republicii Moldova nu s-a schimbat", a spus Boc, la postul public de radio.Aseară, zece mii de oameni au ieşit în stradă şi au acuzat autorităţile că au falsificat rezultatele alegerilor."Jos comunismul!”, „Jos cenzura!”, „Libertate!”, au fost câteva dintre scandările manifestanţilor. Ei au adus pancarte cu texte precum „Trezeşte-te patrie!” sau „Vot fraudat”.
HERA: Basarabenii fac rating. Cool!
"Iată un nou show cu mare potenţial de ratinguri nebănuite: revolte la Chişinău. Dacă aveau loc la Ruse era mai bine, ajungeau şi mai rapid carele TV, cu moderatorii şi invitaţii lor buni la toate talkshow-urile", Călin Hera.

One dead in Chisinau violence after Communist vote win - Summary
The Earth Times Online Newspaper (Free subscription) yesterday
Chisinau/Moscow/Brussels - One Moldovan died and dozens were injured on Tuesday during street battles between police and students angered by a recent Communist party election victory. University and middle school students during a day of chaos in the...

Explore : International, Moscow
Moldova: “Chisinau Burning”?
Global Voices Online (Free subscription) yesterday
Lyndon of Scraps of Moscow reviews recent blog, Twitter and media coverage of the situation in Moldova.
Explore : Moldova, Moscow, Twitter
Student Protests Are Turning Into A Twitter Revolution In Moldova
TechCrunch (Free subscription) yesterday
Whoever says that Twitter isn't a powerful tool can eat their words now. Students in Moldova are using Twitter as a tool to mobilize opposition against a communist victory in Moldovian elections. According to reports, close to 10,000 protesters gathered at Moldova's parliament in Chisinau, Moldova's capital and were able to eventually break through police lines to storm into the building. From looking...


EU's Solana concerned over violence in Moldova
People Daily (Free subscription) 6 hours ago
European Union (EU) foreign policy and security chief Javier Solana expressed concern on Tuesday about violence in the Moldovan capital, Chisinau, following Sunday's parliamentary elections. "I am very concerned over the situation in Chisinau," said Solana in a statement. "I call on all sides to refrain from violence and provocation. Violence against government buildings is unacceptable," he said....

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