CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???

CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???
http://www.timpul.md/articol/cum-ne-pregatim-noi-de-referendum-14868.html

martedì 16 febbraio 2010

La Moldavia non riesce quasi mai a produrre notizie per il mondo". Così scriveva ieri sul Foglio Victor Druta, moldavo, insegnante e giornalista, che da qualche anno vive in Italia.

La Moldavia non produce quasi mai notizie per il resto del mondo. Quasi.
Negli ultimi giorni infatti la Moldavia ha conquistato le prime pagine dei quotidiani, i titoli di testa dei tg e le penne dei politologi. Un eccezione. Che infatti ha confermato la regola. Appena si sono spenti i roghi accesi dentro i palazzi del potere dalla folla inferocita scesa in piazza a Chisinau, la capitale, si sono spenti anche i riflettori e la Moldavia è tornata là dove si trova normalmente. In un angolino d'Europa che non sembra contare molto per il resto del continente.Già ma dove si trova questo angolino? Forse c'entra qualcosa con la Cecoslovacchia? Il fiume di Praga non si chiama così? Ah, no, quella è la Moldava... Va beh, starà in Russia, nell'Urss.
Ma l'Urss non esiste più. Forse ci stava? E poi qual è il nome giusto? Moldavia o Moldova? O sono due paesi diversi?
Magari qualcuno ne ha sentito parlare perché la donna che va a pulirgli la casa, o la badante del suocero è moldava. O il muratore che gli ha sistemato la cantina. O la prostituta che ha caricato in macchina su un viale di periferia. E cosa c'entra la Moldavia (o Moldova) con la Bessarabia?Wikipedia come al solito spiega tutto o quasi: l'attuale Repubblica di Moldova è uno stato dell'Europa orientale incuneato tra Romania e Ucraina, senza sbocco al mare. I confini attuali ricalcano quelli della precedente repubblica socialista sovietica, nata nel 1940 dalla occupazione da parte dell'Unione Sovietica della Bessarabia allora rumena. Dalla suddivisione dei territori annessi nacque la repubblica moldava parte dell'Urss, a cui venne aggiunta la Transnistria, cioè il territorio a est del fiume Dniestr. La Bessarabia meridionale, o "Bessarabia storica", fu invece assegnata all'Ucraina. A sua volta la Bessarabia si era formata nel 1812 in seguito all'annessione, da parte dell'Impero zarista russo, della parte orientale del principato di Moldavia e della "Bessarabia storica", diretto possesso dell'Impero ottomano.
Moldavia è il nome italiano. Siccome è molto simile alla denominazione russa, i moldavi preferiscono la dizione Moldova come nella lingua locale, il moldavo, che è sostanzialmente il romeno con alcune varianti. La popolazione è di circa 4.300.000 abitanti, di cui circa 800 mila vivono nella capitale Chisinau. La Moldova è una repubblica parlamentare. L'attuale presidente è Vladimir Voronin, leader del Partito comunista moldavo attualmente al governo. La Moldovaè uno dei paesi più poveri d'Europa, caratterizzato da una massiccia emigrazione. Le rimesse degli emigranti costituiscono una voce molto importante per il Pil.
Dal punto di vista energetico dipende totalmente dalla Russia.La proteste dei giorni scorsi sono scoppiate in seguito alla contestazione dei risultati delle elezioni politiche del 5 aprile che hanno visto la nettissima affermazione del Partito comunista. Nonostante gli osservatori internazionali abbiano certificato la sostanziale regolarità del voto il sospetto di brogli è alto, soprattutto per quanto riguarda il voto dei moldavi all'estero. Inoltre, se è vero che nelle proteste di questi giorni ha avuto un ruolo fondamentale l'uso di Internet, Twitter e sms, è altrettanto vero che questi strumenti sono diffusi tra i giovani, studenti e urbanizzati.
La maggioranza della popolazione prende l'informazione da radio e tv in gran parte controllati dal governo.Le manifestazioni di protesta dei giorni scorsi sono ben presto degenerate in scontri con le forze dell'ordine e assalti al palazzo del parlamento e a quello presidenziale, devastazioni, razzie e incendi che hanno provocato molti feriti e la morte di una ragazza. Considerando che la prima manifestazioni nel centro di Chisinau si erano svolte pacificamente, con la polizia assolutamente tranquilla e quasi distratta (stando a quanto hanno riferito i testimoni), il fatto che in seguito le proteste siano degenerate ha fatto sorgere vari dubbi sulla loro matrice.
Le spiegazioni delle violenze di piazza sono sostanzialmente tre: uno scoppio spontaneo di rabbia da parte di giovani consapevoli di non avere un futuro certo e insofferenti all'isolamento in cui vive il paese da quando la Romania è entrata nell'Ue; una strumentalizzazione da parte delle forze di opposizione per mettere in difficoltà il governo sia all'interno che all'estero; una provocazione orchestrata dal partito al potere e dai suoi alleati per screditare l'opposizione di fronte all'opinione pubblica. Ognuno di questi scenari è plausibile, ma al momento nessuno è certo.Anche se diversi giornali in Italia hanno parlato, a proposito del presidente Voronin e del partito al governo, di "ultimo partito comunista al governo", di "ultimo regime comunista".
In realtà non è così. La Moldova è un paese democratico, con un'economia di mercato, un'opposizione politica, una stampa indipendente (almeno in parte). Il problema vero, quindi, non è il "comunismo" ma l'"isolazionismo" a cui il governo ha portato il paese che si scontra con la voglio d'Europa delle giovani generazioni.Ancora una volta, come per l'est europeo e come per i Balcani, solo l'Unione europea può ascoltare le aspettative e le richieste dei moldavi disinnescando i tamburi del nazionalismo e offrendo la possibilità e la prospettiva di un futuro. Il problema ancora una volta è se l'Unione europea sarà capace non solo di ascoltare ma anche di dare risposte.
Per cercare di capire la situazione politica e sociale della Moldova e le ragioni delle proteste di questi giorni, le tendenze isolazioniste del regime (il vero problema più che il fatto di avere un partito comunista al governo), il desiderio di Europa delle giovani generazioni e le responsabilità dell'Unione Europea, vi segnalo l'intervista con Victor Druta che trovate sul sito di Radio Radicale.

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