CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???

CUM NE PREGATIN NOI DE REFERENDUM???
http://www.timpul.md/articol/cum-ne-pregatim-noi-de-referendum-14868.html

martedì 18 agosto 2009


IL POPOLO PIU INFELICE NEL MONDO.
E’ il titolo di un articolo che ho ritagliato dal Wall Street Journal. Parla del popolo moldavo.
Cioè degli abitanti di una delle quindici ex-repubbliche sovietiche, che dopo la fine dell’Urss è diventata independente, perlomeno nella forma. L’articolo, scritto da un diplomatico che è stato ambasciatore dell’Osce in Moldavia negli ultimi due anni, nota che la Moldavia (o Moldova) è il più povero paese d’Europa. Così povero, che un quarto della popolazione è emigrato all’estero in cerca di un lavoro e di un destino migliore (una buona parte degli emigrati sono arrivati da noi in Italia). In più, alcuni sostengono che la Moldavia ha un problema d’identità storico-politica. Forse il Metternich avrebbe detto che è un’espressione geografica. La lingua ufficiale è il rumeno. Impero russo e Romania se la sono contesa e l’hanno dominata a vicenda negli ultimi cinquecento anni.
Continuano a farlo, con la Romania che propone una sostanziale riunificazione (che darebbe ai moldavi l’agognato passaporto della Unione Europea e dunque il permesso di lavorare nei suoi 27 paesi); e la Russia che cerca sostanzialmente di riannetterla sotto la sua sfera d’influenza, contando anche sul fatto che una regione della Moldavia, il Transdnestr, dove gli abitanti sono in maggioranza di lingua ed etnia russa, è occupata da forze fedeli a Mosca sin dal 1991. Nei primi anni di post-sovietismo, quando ero corrispondente da Mosca di Repubblica, visitai sia Kishinev, la capitale della Moldavia, sia il Transdnestr (girandolo a bordo di un mezzo blindato russo, attorno al quale fischiavano le pallottole - era l’unico modo per spostarsi celermente).
Louis O’Neill, il diplomatico autore dell’articolo, suggerisce al contrario che sarebbe il monento di dare una spinta alle ambizioni di sovranità della Moldavia, rispettando i diritti all’autonomia della sua regione russofona. Giusto? Sbagliato? Qualcuno, cinicamente, sarà tentato di porre un diverso quesito: chi se ne importa, di che fine fa un paese così piccolo , senza importanza, a molti pressochè sconosciuto (sebbene sia in Europa)? Ma un’altra domanda ancora potrebbe essere questa: i moldavi sono davvero “il popolo più infelice del mondo”, per usare la definizione di un libro, ripreso dal WSJ? O ve ne sono altri, gli afghani, gli iracheni, i poveri dell’Africa e gli affamati del Terzo Mondo ad esempio, che se la passano ancora peggio?

http://franceschini.blogautore.repubblica.it/2009/08/18/

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